Cambiare un dirigente pubblico è una delle tante scelte che competono a un politico. Anche quando la politica era sotto processo perchè partitocratica o collusa, personalità come Leoluca Orlando seguitarono a rivendicare il primato della politica sulla società civile. Forse per questo Orlando, oggi, è tra quelli che hanno la forza di denunciare eccessi e storture dell’ antimafia di facciata. Quest’ ultima accusa un uomo di destra come il presidente della Regione Nello Musumeci dopo la sostituzione di un dirigente pubblico. Una logica totalitaria assegna il bollo dell’ antimafia. E, con esso, la licenza di uccidere – moralmente, civilmente o politicamente – chiunque non si pieghi alla sua legge. I due estremi della mafia terrorista e dell’ antimafia di facciata si sono confusi in una unica bugia. Ed è singolare che la prima presidenza della Regione nel segno della destra abbia avuto inizio a poche ore dalla fine dell’ ispiratore della strategia terrorista della mafia siciliana. Attraverso il primato della politica, che non tollera altra legge se non quella della politica, Bettino Craxi aprì un varco nella relazione tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista. Con Craxi si aprì un varco una società civile piena di speranze e di contraddizioni. Attraverso il primato della politica il presidente della Regione può smascherare l’ intesa segreta tra due declinazioni dello stesso male. Funzionale agli interessi di tutti tranne che a quelli dei siciliani.
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