
Jorge Mario Bergoglio è un uomo del Sud, e lo dimostrano il fare generoso e il carattere semplice e non solo avere affrontato una giornata storica con un caldo infernale: prima a Piazza Armerina, cuore geografico e, poi, a Palermo, cuore spirituale della Sicilia. La resistenza fisica del Papa è una delle tante prove della forza che incarna. Ma ciò che Bergoglio rappresenta è la ricchezza. Che non si manifesta necessariamente nella proprietà, nel benessere, nella tecnica o nel piacere. Il primo Papa proveniente dalle file dei Gesuiti conosce l’ importanza della cultura. E’ Papa Francesco ad avere detto che è la creatività a generare ricchezza, e non l’ oppressione. Stalin chiese, a Yalta, quante divisioni avesse il Papa, e la domanda è ancora attuale, perchè il Papa che attraversa questo tempo sa di non avere a sua disposizione divisioni. Non solo la forza militare ma, neanche, quella che ha accompagnato la seconda metà del Novecento: la fiducia nel futuro, le certezze dell’ Europa e l’ ambizione americana. Karol Wojtyla visse fino in fondo quel tempo affrontando una prova immane: farlo finire, chiudere la lunga epoca del mondo diviso in due attraverso una interpretazione tutta politica, perchè il Novecento richiese uno sforzo in questo senso. Si trattò, cioè, di lottare il comunismo sovietico e la sua follia avendo la forza e la pazienza di non cadere nella tentazione populista. Giovanni Paolo II ha incarnato questa forza misurata e, a tratti, sofferente, somigliante, in qualche forma, alla forza del perdono. Quella stessa misura di un uomo del Nord quale fu Wojtyla – ma che era pieno di umanità e di passione – si è rivista in un uomo del Sud come Papa Francesco in Sicilia. I toni pacati del Papa a Palermo devono fare riflettere. Wojtyla 25 anni fa non resistette – pur mantenendo intatta la sostanza cristiana – a rendere palese la propria riprovazione di fronte al male.