Due presidenti e la mitezza

foto Quirinale

Rilevare le differenze politiche, estetiche o caratteriali tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello che i suoi chiamano da sempre presidente, Silvio Berlusconi, è banale e, forse, persino volgare. Ammettiamo che non sia facile notare le affinità. Ma esse vanno scoperte graffiando la spessa coltre di grettezza e di ipocrisia che rende un paese bellissimo come l’ Italia molto meno bello di quello che è. I due presidenti sono, infatti, due individui che tendono alla mitezza. La mitezza è una aspirazione, una ricerca, una tensione verso la perfezione morale e consiste, principalmente, nel lasciare essere l’ altro per quello che è. In fondo, nel nome e nei principi, Forza Italia premiava un paese pieno di pregi e difetti, senza pensare minimamente che qualcuno  o qualcosa potesse cambiarne l’ essenza, la cultura profonda fatta di creatività, ingegno, solidarietà, ambizione. Ma non pensava nemmeno possibile ridurne i difetti: mancanza di disciplina, insofferenza alle regole e quella imperdonabile pulsione a fare clan, a proteggere amici e parenti anche quando meriterebbero una punizione. Mitezza è, quindi, rispetto dell’ altro, la cui libertà è anche libertà di peccare, purchè – sia chiaro – questa libertà non danneggi la vita e la dignità delle persone, dell’ ambiente che ci circonda, oppure offenda la verità e il pudore. Certamente il capo dello Stato avrà maturato, in cuor suo, dei convincimenti di tipo personale e politico sull’ Italia e sui suoi cittadini, compresi quelli più in vista, più ricchi e potenti.  Egli sa, avendo fatto politica per una vita e, a maggior ragione oggi che siede al vertice massimo della Repubblica, che è suo dovere spogliarsi delle emozioni e mirare al bene di tutti. Ma l’ impressione è che egli senta questa cosa, oltre che saperla. Perchè la mitezza consiste proprio nell’ accettazione della diversità dell’ altro. La potenza della mitezza oscura chi tende a dividere, perchè illumina l’ umanità che lega qualcuno ad un altro e, insieme, li lega a tutti gli altri.

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