Forma, sostanza e silenzi

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I grandi esperti di mafia dicono quasi tutto, perchè in quel quasi c’è il loro stipendio. E, infatti, nel racconto di Salvatore Lucania, noto come Lucky Luciano (giudicato negli Usa un infame da donne ignare del bordello che all’epoca c’era in Europa), ci si dimentica di Meyer Lansky, il genio venuto dalla Bielorussia, il quale, oltre che essere suo socio, gli insegnò anche a vestirsi.

E siamo ancora a cummatiri tra America e Russia e Bielorussia, con nuovi ospiti nel frattempo intervenuti alla tavolata della spartizione del mondo. Ma c’è una speranza, che in Italia donne a destra e a sinistra possano, come spesso succede, educare alle buone maniere. Giammai a vestirsi, per quello non c’è più speranza, che è anche l’evocazione di un ex ministro. Ma si spera che si possa ancora fare qualcosa sulle regole dimenticate della politica.

Un tempo gli avversari si rispettavano, le proposte si confrontavano, si assegnava il diritto di tribuna, la politica si faceva per scelta e non per necessità. Galateo e scelte, forma e sostanza. Il presidente del Consiglio e la leader neoeletta della sinistra rappresenterebbero due mondi complementari, se concepiti come parti in una ricostruita arena, circoscritta dai valori occidentali, sui quali si fonda la politica di cui sopra.

Chiarire chi fosse un capo di origine bielorussa, una delle tante frasi lasciate a metà dagli intellettuali organici al potere, giornalisti e accademici, con i loro amici nelle procure rosse, non è banale. Il chiarimento rientra nella chiarezza sui rapporti tra Oriente e Occidente. Quelli dai quali scaturì l’Italia come l’abbiamo vista finora, che ci lasciano sgomenti rispetto al futuro che verrà e che, spesso, fanno mordere il labbro, zìttati.