Gli ultimi e i primi

piazza Pretoria

Dove comanda la mafia i posti nelle istituzioni vengono affidati ai cretini, sentenziò il giudice Falcone. Non proprio, è che, nella mentalità europea le istituzioni vengono associate al potere. E’ una percezione che deriva dal cattolicesimo romano, del quale lo Stato è una sorta di metafora. Esso, lo Stato, è in crisi proprio perchè è in crisi l’ Europa, la tradizione politica e culturale europea, la visione del mondo che hanno i suoi abitanti. In Sicilia le cose si complicano, perchè le istituzioni non ci sono state mai, quelle pubbliche, ufficiali. La lotta alla mafia autentica era questo. Edificare istituzioni decenti. E invece le cose peggiorano.  Le istituzioni seguitano a non esercitare un potere autentico, quello che plasma la società, la migliora attraverso esempi da imitare. Anzi, si dissimula una cosa evidente, che le simpatiche canaglie della prima Repubblica, avendo conquistato il potere sul campo, erano dei padreterni rispetto ai nuovi. E allora si ritorna agli schemi di sempre, e la tradizione siciliana impone che i primi, anche se mediocri e indecenti, presuntuosi e meschini, stiano nel posto che spetta loro.  A presiedere assemblee, a dirigere banche, a salire in cattedra. Cose inutili, ma restano i primi. Tutti costretti ad ascoltare i loro discorsi vuoti, a testimoniare la loro protervia, l’ ignoranza crassa, la cattiveria. Ad assistere al servilismo dei parassiti di cui si circondano. Ma anche nella politica del colto e progressista sindaco di Palermo Leoluca Orlando, condivisibile secondo molti versi, c’è la stessa visione del mondo e della storia. Prima gli immigrati, da considerare persone umane, anche contro la legge. Perchè la giustizia e il diritto precedono la legge, logicamente ed eticamente. Adesso la concessione dei diritti essenziali agli occupanti abusivi di case. Purchè poveri o poverissimi. Concedere la residenza e, quindi, permettere di avere l’ acqua e la luce. Meglio che arrivi il Comune prima di altri. Ma è una vittoria amara quella degli ultimi perchè consacra il loro posto non solo nella città ma anche nella storia. Le loro fatiscenti abitazioni, illegali che più non si può, riconosciute da una antica e prestigiosa istituzione italiana. A Palermo si certifica che l’ inferno è in terra. I primi restano i primi e gli ultimi gli ultimi. Per vedere qualcosa di nuovo occorrerà aspettare il regno dei cieli.

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