Horror, bugie e videotape

ph Julia Kutsaeva on Unsplash

Ci si trova ad affrontare un problema politico nuovo, ma gli strumenti adottati sono del secolo scorso. I personaggi che cercano soluzioni sono del secolo scorso.

La crisi ucraina ha creato uomini nuovi. Il presidente ucraino faceva l’attore comico. Ebbene, in quello che accade non c’è né finzione né tampoco comicità.

Il presidente francese è stato rieletto. I francesi l’hanno già sperimentato e, sulla scorta di quello che hanno visto, hanno scelto ancora lui.

Dopo il flirt e il fidanzamento si tratterebbe di un matrimonio. Anche se sembra si tratti di un matrimonio di compromesso. Ma se è ancora li, un motivo c’è. I francesi saranno disfiziati ma non sono coglioni.

C’è una questione di linguaggio, già acutamente suggerita dal giornalista Éric Zemmour. In effetti vengono ancora oggi adoperate categorie imposte dalla fine dei regimi totalitari o autoritari.

Per questa ragione, si costruisce ogni ragionamento sulla base di una esigenza: impedire il risorgere di istanze nazionaliste, o frenati dalla paura di decidere.

Il problema è che, oggi, la crisi che viviamo è quella della globalizzazione, ovvero il modello antitetico al modello statuale-autarchico, ma fallito nella sua degenerazione.

C’è poi una grande questione, anch’essa legata a democrazia e capitalismo. Tutto è messo in mostra. E, quindi, si vede soprattutto in mostra il bello, l’effimero.

Sui social network – come del resto in passato in tv – trionfano le donne giovani e leggiadre (saranno veramente del tutto prive di rughe e smagliature?), quasi sempre disponibili (lo saranno nella realtà?), spiagge tropicali, relax e cibi prelibati.

La porno – società non è solo un mondo in cui tutto si compra e tutto si vende, e ciò che più piace e si desidera, meglio si vende. La porno – società è il mondo in cui tutti possono vedere tutto quello che accade.

Proprio tutto? La guerra sta imponendo la visione dell’altra faccia della realtà. Cioè la visione della realtà. E la pubblicizzazione dell’edonismo, ovvero la connessione tra massima ricerca del piacere e massima trasparenza, ha prodotto il suo opposto, rabbioso e altrettanto esasperato.

E’ probabile che quanto sta accadendo in Ucraina (e che rimanda di certo alla cinematografia genere horror) sia già avvenuto nella storia in quanto a efferatezza, sadismo e pervicacia. Ma è sicuro che, mai come ora, i mezzi a disposizione consentono un tracciamento minuzioso e una registrazione implacabile di quanto accade.

Si tratta di un’occasione per riflettere sul mistero del dolore e della morte, ma anche sul mistero della ricerca del piacere e sulla vita.

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