
Dialogare tra diversi è esattamente quello che si dovrebbe fare in politica, limitandosi a considerare chi non la pensa come te un avversario e non un nemico.
Il dialogo con chiunque, compresa Elly Schlein, resta auspicabile, secondo le regole è dovuto, anche se pare che la caccia alle streghe già cominciata sia destinata a non interrompersi a breve.
Molti cattolici lasciano il partito della sinistra o del centro sinistra, in un caso con riferimento preciso a dinamiche interne al Parlamento Europeo (Chinnini).
Su questo non si può dire molto perchè non esiste un effettivo controllo dell’opinione pubblica in Europa, dove la democrazia – di cui il controllo della stampa è espressione – è ancora in formazione e non compiuta.
Il giornalista Giovanni Ciancimino su La Sicilia ha commentato questa defezione ed ha giudicato “inevitabile che l’addio di Caterina Chinnici al Pd avesse risonanze più esplosive delle altre defezioni democrat”.
È verosimile che la radicalizzazione del Pd continui, ed è sicura una redistribuzione dei voti al centro, dove la Dc nuova ha dettato sempre condizioni chiare: mai con il Pd. Ma, ora, si aggiunge pure una divaricazione con il movimento guidato da Giuseppe Conte, con il voto comune al governo in un importante collegio.
Cosa resta allora del Partito Democratico che, quando cominciò a perdere voti nelle periferie, sembrò essere niente più che una manata di colletti bianchi, avvocati e grand commis?
Cosa resta, se persino i fighetti dei Parioli non capiscono la armocromia che ispira il guardaroba di Schlein ma molto meno tanti politici, avvocati, magistrati e grand commis che hanno, invece, troppi scheletri negli armadi?
Oppure forse, finalmente, la sinistra diventa quello che è stata a far data dalla caduta del comunismo sovietico. Ovvero il partito della borghesia o, meglio, della borghesizzazione globalista del mondo, quella terza via che è naufragata e ci lascia qualcosa che più che sostanza è forma.
Sotto il vestito niente, come quel vecchio film su Milano, la moda, le modelle e quella installazione di Piazza Meda che resta impressa perchè, gira e rigira, siamo sempre la.
Eppure, se quel mondo c’era già e c’è ancora, qualcosa pur dovrà dire. Come dice tanto il potere clamoroso di un personaggio come Bernard Arnault o di quanto cose banali, come possono essere le mutande, pardon, la lingerie, siano destinate a raddoppiare il volume d’affari da qui al 2030, in soli 10 anni.
Insomma Schlein sta semplicemente riaggiornando un fenomeno antico a sinistra, quello che c’è sempre un puro più puro che ti epura. Perchè l’armocromia si fa un baffo delle barche a vela e del baffo curato, per non parlare delle salsine impiattate nei ristoranti à la page degli anni 80. E dopo quello che si è visto con la pandemia, molti psicoanalisti saranno già andati a farsi curare.
Lo aveva capito il politico siciliano Mirello Crisafulli, quando Matteo Renzi alzò il bavero del giubbotto di pelle e iniziò la rottamazione. Ferma restando la straordinaria manifattura toscana e la grande tradizione artigiana italiana, chi conosce l’uomo e le sue debolezze comprende al volo cosa si nasconde dietro una giacca.
Solo che essere progressisti significa non fermarsi mai. E, quindi, siamo all’armocromia. Chi di bomberino ferisce di tailleur perisce.