Il grande assente sarà il vincitore

La legislatura che si chiude sancisce il definitivo tramonto del leaderismo. Eppure le cose migliori fatte negli ultimi anni si associano, ancora una volta, a egocentrismi e cerchi magici. L’ attuale presidente del Consiglio potrebbe essere chiamato a continuare la sua opera dopo le elezioni di marzo. Diverso questi, nel tratto e nell’ azione, da coloro che, nel bene e nel male, ma più nel male che nel bene, hanno segnato i lunghi anni della seconda repubblica. Il grande assente nelle urne sarà proprio il vincitore. E, quindi, a vincere sarà quel potere nuovo e in fondo antico, riflessivo e paziente, che si serve della mediazione invece della decisione, che coltiva l’arte di aggirare gli ostacoli, cercando l’accordo invece del comando e dell’ imposizione, l’ operosa lentezza invece della fulminea destrezza. Forse consapevole di quanto sia importante la comunicazione in questa difficile materia, il presidente del Consiglio si serve di biglietti di carta scritti a penna per mandare messaggi, invece delle email o dei programmi di messaggistica istantanea. Per quanto il parallelo possa apparire bizzarro, questi biglietti, in Sicilia, si chiamano pizzini, e tutti sanno in quale contesto vengono, spesso, adoperati. Attiene interamente alla sostanza, invece, l’ evocazione della Sicilia, emarginata dal processo di crescita economica degli ultimi anni. Una politica meno urlata e incline al verticismo potrebbe essere congeniale alle sue aspettative.

ph Jurre Houtkamp on Unsplash

 

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