Immagine sfocata dell’Occidente

Oggi la carriera, cioè la possibilità di una progressione in termini di conoscenza e successo, è in crisi
ph Alasdair Elmes on Unsplash

Proprio quando l’Occidente sembra perdere la sua ragion d’essere nel mondo confuso riprodotto da una unica immagine sfocata, è, forse, utile riflettere su cosa siano stati e siano (ancora) gli abitanti di questa porzione del mondo e gli interpreti della sua tradizione. Un celebre saggio sulle Americhe mise in luce una differenza tra europei e americani allorchè i due tipi si incontrarono: la presenza di peli sul corpo. Mancavano agli abitanti del nuovo mondo, mentre pieni di capelli e col petto villoso erano i conquistatori. Questo aspetto estetico è, da sempre, metafora di un’altra autentica caratteristica degli Occidentali, quella voglia matta che, elegantemente, si chiama erotismo e che si sviluppa in multiformi declinazioni: da quelle meno poetiche ai bisogni culturali.

L’uomo nato in Italia, Spagna e Francia è, infatti, il protagonista della storia e delle storie, e anche quando non lo è sul serio, a tutto il mondo piace che lo sia. Protagonista e, dunque, soggetto. Ma soggetto, oltre a significare colui che fa qualcosa, significa anche colui che si trova in uno stato di soggezione. In questa singolare posizione, egli è sottoposto al dominio di ciò che cerca o desidera. È quindi in ciò che è esterno a lui la chiave per comprendere l’Occidentale e la sua cifra identitaria. La ricerca incessante di qualcosa, che si tratti di potere, denaro, conoscenza o semplicemente la carne, sembrerebbe avere improntato la sua storia e sarebbe il principale requisito per appartenere al club di cui tutti vorrebbero prendere la tessera.

La stessa urbanistica è ispirata a questo principio, laddove al centro sta chi vince e in periferia chi perde. Ricordo il professor Étienne Balibar preoccuparsi, durante un convegno, di come si trovassero gli studenti seduti agli ultimi posti. Centro e periferia sono due concetti che la nuova forma del mondo sembra mettere in discussione, così come ruoli e gerarchie. Al tema afferisce anche la carriera, ovvero la possibilità che la propria esistenza sia uno slancio progressivo in termini di guadagno, conoscenza, relazioni, esperienza, successo. E, quindi, la propria conseguente collocazione fisica nelle città. Tutto messo in crisi, come ogni forma di vita che, appena cerchi di spiccare il volo, viene costretta ad adeguarsi alla comune posizione orizzontale.

 

 

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