L’Italia e le cattive maestre

Palermo

L’ Italia ha perduto smalto perchè l’ uomo forte è diventato debole. La sintesi tra culture diverse, tra luoghi geografici è, ormai, impossibile. La sintesi tra la tesi liberista e l’ antitesi democratica  per fare un partito democratico nella forma e liberista nella sostanza – con Matteo Renzi maldestro interprete della dialettica hegeliana – è fallita pure. Nessuno da sinistra ha più saputo tutelare non solo i lavoratori ma, più in generale, i deboli. E la prova più grande di questo fallimento è il declino del modello organizzativo del partito e del sindacato sostituiti dalla rete e da quel protagonismo del singolo che ne è il prodotto. La volontà di cercare legami virtuali e il successo online certifica la solitudine dell’ italiano di inizio secolo. Soprattutto di quello giovane. Senza famiglia e, quindi, senza disciplina, senza Stato e, quindi, senza tutela, senza Chiesa e, quindi, senza Dio. Solo, con la tecnica, che, già, lo aveva teleguidato negli anni del primato della televisione tra i mezzi di comunicazione. La tv che Popper chiamò cattiva maestra televisione in un celebre saggio.  La televisione è stata superata, per potenza, dalla rete con le sue fake news, il bombardamento di segnali, messaggi e avvisi che confondono le acque, già rese torbide dall’ iniquità, dalla bruttezza o dal crimine. C’è sempre una maestra peggiore di un’altra.

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