La voce debole dell’élite, quella forte del Papa e la politica assente

ph Nikhil Mitra on Unsplash

In televisione e sui giornali, ma non (ancora) sui nuovi media, seguitano a  dire la loro direttori di grandi giornali e alti funzionari di istituzioni finanziarie. Non più, per ragioni chiarite da La Repubblica è sulle spalle del Presidente, la potente casta dei giudici, che è stata colpita da una gravissima crisi di credibilità e responsabile del suo riverberarsi sulle istituzioni nel loro complesso.

Gli uomini dell’élite si servono di poderosi strumentari statistici e culturali, di antiche e nuove relazioni, di tradizione e open-mindedness che, spesso, ma non tutti, ma non sempre, utilizzano con equità e buon senso, con umanità e saggezza. I rappresentanti della classe dirigente della borghesia, e quindi emersa con la modernità, sono credibili. Ma non sono più creduti.

La cifra di questo tempo è, infatti, la separazione tra élite e masse. Le masse credono a deputati-cittadini o leader che parlano esattamente il loro linguaggio: i cosiddetti populisti. Tutto questo, almeno in Italia, si deve alla separazione tra politica e cultura avvenuta negli anni Novanta. Ma le radici sembrano trovarsi nella dissoluzione delle appartenenze partitiche, a partire dagli anni Ottanta, ad opera del combinato disposto di individualismo e peso preponderante degli affari sulla vita pubblica.

Ma tornando al punto di partenza, ha senso ascoltare ancora quel che dicono un docente universitario o un banchiere? Certamente si. Quello di cui, però, si sente la mancanza è il processo inverso. Non c’è volontà di ascoltare le ragioni dei componenti delle masse un pò per pigrizia, un pò per convenienza. Nessuno sta facendo quello che Papa Francesco ha cominciato e continua a fare, tollerando per questo critiche continue: entrare, cioè, nella viva carne della società, offrendo risposte, anche imprevedibili. Se la politica si riduce a tecnica e si separa dalla cultura e se la risposta della élite è insufficiente, l’unica voce forte resta quella della Chiesa.

 

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