
Santo Giovanni Paolo II demolì i muri e aprì la stagione della globalizzazione. Una sfida complessa che nasce da una metaparola e che qualcuno ha sintetizzato in modo esemplare: il mondo globale avrà il volto che vorremo dargli. Francesco rilancia la sfida, con un coraggio sorprendente, occupandosi del treno. “Un fondamentale mezzo di trasporto e connessione“, ma anche “un sostegno e un incentivo per lo sviluppo economico e sociale“: Il Papa non ha dubbi e lo dice ai dirigenti delle Ferrovie dello Stato.
Stupisce, dunque, che non solo sono sempre più sfumati i contorni tra religione e politica, al punto da far parlare di mondo post Westfaliano, alludendo alla pace che segnò l’attuazione del principio cuius regio eius religio, ma il Papa, adesso, comincia a occuparsi persino di politiche pubbliche, di policies.
Per questo, ha ricordato a dei dirigenti (che sono, o dovrebbero essere, coloro che dirigono altri, uomini e cose) le loro responsabilità in tema di gestione degli appalti, sostenibilità ambientale e aspetti normativi. Vero: nella predicazione cristiana c’è amatevi l’uno con l’altro come io ho amato voi, oppure non divida l’uomo ciò che Dio ha unito. Il diavolo è, a cominciare dal nome, colui che divide. Non è, quindi, una bizzarria che il capo della Chiesa Cattolica indichi la strada, anche se si tratta di bucare montagne, affidare incarichi professionali o spendere milioni, magari miliardi di euro.
Anzi, a chi si fosse convinto che Francesco sia un Papa comunista, egli risponde con investimenti, scambi commerciali, nuove realtà imprenditoriali. Ricordandoci che non è tanto importante cosa, che si tratti dell’alta velocità, di una vincita o di un posto di ministro, ma per fare cosa, con quale spirito, insomma, verso quale luogo, reale o metaforico, si è diretti.
Ecco perchè non basta costruire l’opera o completarla, ma bisogna scegliere i binari giusti, magari seguire la strada del cuore, Va’ dove di porta il cuore, il bestseller di Susanna Tamaro che ha venduto 16 milioni di copie ed è ritenuto uno dei 150 libri che hanno segnato la storia d’Italia. In questo tempo c’è da scegliere se essere isole o snodi, ovvero punti di raccordo. Poi, su cosa significhi essere isole, in Sicilia si sono dette e scritte tante cose. Ma questo è un altro discorso.
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