
Batman, l’uomo-pipistrello, lotta contro il crimine perchè ha un passato complicato: da bambino vide i genitori essere uccisi dai rapinatori. Ogni azione eroica nasce dalla sofferenza. Escludere il dolore dalla condizione umana è una pericolosa illusione.
Uno dei capi della mafia americana, in un celebre summit, prese la parola e si oppose disperatamente, desperately, come racconta il giornalista investigativo Douglas Valentine, a che l’organizzazione entrasse nel business della droga. Ma già era pronta a salpare una nave dal Sudamerica, il crimine organizzato aveva svoltato. Una svolta decisa nel nuovo mondo, niente a che vedere con la tradizione europea.
Vito Corleone riproduce questo incredibile episodio ne The Godfather, il film-testamento del secolo scorso, e quella scena è la firma apposta in calce a quel testamento. La droga dei cristiani, infatti, viene da dentro e non da fuori. Essa introduce il conflitto eterno tra materia e spirito e tra spirito, nel senso di distillato, e spirito. L’amore non è che il nome poetico che diamo a ogni forza interiore. Opporsi alla droga significava rispettare la tradizione: estetica ed etica, politica e cattolicesimo.
L’omicidio di Padre Pino Puglisi testimonia la sfida assurda alla Chiesa, alla società, a Dio. Essa deve molto, forse tutto, alla polvere bianca. Lo dicono le Sacre Scritture, nella Genesi, e il latino ci rende familiare quella frase terribile Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris: la polvere tornerà ad essere polvere. L’inganno della cocaina è negli effetti, essa è la droga che fa sentire come un dio. La più pericolosa delle tentazioni, il più grave dei peccati, peggio ancora se entra nei palazzi del potere, laddove le regole, i contropoteri e la giustizia originano proprio per sottrarre all’uomo ciò che spetta solo a Dio.