
Non mi potete arrestare cantava Ilona Staller, la celebre attrice hard, in un brano così capace di banalizzare il peccato da provocare il sorriso, meno che mai far alzare il sopracciglio.
Qualunque cosa avesse fatto non sarebbero scattate le manette. E, invece, oggi, i vizi privati diventano delitto, come è giusto che sia, perchè lo stupro è un atto terribile e va sanzionato. Anche per non destare il sospetto che possa essere tollerato o persino alla moda.
Ma nei processi arrivano testimonianze il cui contenuto rimanda alla cultura di cui sarebbero portatrici. Se la violenza e, quindi, il reato diventano cultura, mentalità, stereotipo, allora può accadere il contrario. Si può essere condannati da un tribunale per il proprio modo di pensare e di vedere le cose? È l’anticamera della censura vedi La censura eredità del mondo globale.
In questo tempo dove tutto si confonde, dove tutto è subdued – per evocare un fortunato brand di moda giovanile – la relativizzazione fa perdere all’etica il suo primato e la sua autonomia e questo fenomeno trascina via con se il diritto, con la sua logica ferrea.
I giudici finiscono per sfidarsi a duello nelle arene televisive come in quegli incidenti stradali dove si litiga su chi ha ragione mentre sull’asfalto ci sono morti e feriti. La guerra tra bande o per la difesa dei feudi sancisce la fine dell’unità dello Stato sui principi, sulle regole e sui valori.
Lo stato sembra rimanere saldo solo quando condanna all’ergastolo due ragazzi americani. Una sorta di giustizia patriottica. Ma tanto rigore non sembra avere riscontri nel controllo del territorio. Che si tratti della Calabria, delle campagne del Trapanese o del centro di Roma.
Il governo italiano, che incardina la sua azione in Europa, non può contare sull’unità politica intorno a un programma. Le riforme saranno votate da maggioranze diverse in funzione degli obiettivi.
Siamo di fronte all’unità perduta del diritto, dei valori e del pensiero. Faticosamente costruita nell’Ottocento e rimasta fino a che l’America avesse individuato il diverso da se attraverso il quale realizzare la propria identità. E la nostra.
Dal dominio della grande letteratura, delle grandi costruzioni ideali, dei partiti di massa siamo finiti alla psicologia. E, oggi, la tecnica sembra prendere possesso delle menti, una per una. Mentre tutto intorno crolla.