
L’ inganno della democrazia è l’ inganno della tecnica, attraverso la quale migliora la nostra vita, perchè permette di curarci, di svagarci o di viaggiare. La democrazia è decisione ponderata, rispetto reciproco, buon senso ed equità, ma resta una tecnica. Pretendere che la tecnica faccia al posto dell’ uomo è fallace come l’ articolo che si autoscrive, la macchina che si guida da sola, come se non servisse a spostare qualcuno da un posto ad un altro. Ecco perchè anche l’ attuale stallo italiano – con la politica divisa tra due opposti estremismi – è destinato a far rinascere una nuova élite. Una nuova aristocrazia cioè, una classe di padroni. Non certo padroni di uomini e cose, di aziende o di partiti, ma padroni di se stessi e, in quanto tali, capaci di dominare la tecnica, invece di esserne schiavi. Capaci di raccontare la realtà, perchè oggi la politica non è più trasformazione della realtà materiale in funzione di una crescita del benessere ,ma è, soprattutto, narrazione, ovvero prudente e sincera conservazione dell’ esistente. Solo una nuova classe di padroni dei mezzi che la tecnica offre sarà capace di una narrazione nel segno della tradizione. Con il cuore e non solo con la mente, piegando la propria volontà a quella divina invece che a quella dei tanti impostori che sono ancora in mezzo a noi.