Nuovo mondo bambino

ph Christian Chen on Unsplash

E’ un mondo tornato bambino, con i fiumi che straripano, allagano case e fanno annegare le persone che ci stanno dentro. Con i ponti che crollano, gli uragani, i terremoti. Poi c’è la violenza sulle donne, giovani, giovanissime, pedinate, stuprate oppure, addirittura, fatte a pezzi e uccise come Desirée. Il branco che ha fatto il massacro sembra uscito da un film. Non hanno solo fatto una cosa spaventosa, ma sono spaventosi loro stessi, iddi stissi, si dice in siciliano. Poi c’è la violenza più subdola, sottile, tecnologica, eterea, postmoderna, legata al mondo della comunicazione telematica, che si sottrae al tempo e allo spazio, alla storia, alla valutazione morale, al giudizio politico. E’ quella delle fake news, della mistificazione, della denigrazione, del bullismo, delle foto modificate, dei falsi profili, della morte di Dio, perchè quella frase Io sono la via, la verità, la vita può essere mortificata dal più meschino dei violenti della rete, dal più banale dei mali. Sta morendo il cinema che aveva isolato il disordine del Novecento, confinandolo nel recinto di Hollywood, e la realtà si è riappropriata della finzione. Quella che abbiamo lasciato penetrare nel sottofondo delle nostre anime e che è ridiventata reale. Ha denudato il mondo che avevamo immaginato sicuro, pulito, protetto, col finale scritto prima. Come quando, aprendo la scatola lucida e infiocchettata, si scoprono i vermi, come quando, rincasando senza preavviso, qualcuno trova la propria donna a letto con l’ amante, come quando il grand’ uomo si rivela un incapace, una cosa inutile. Lo smarrimento di ogni codice di condotta o di comunicazione rivela l’ infanzia di questo tempo.

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