Pascal e la cattiva stella

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Di questo enorme sacrificio, che non è solo la morte dei medici e di tutti gli altri ma, anche, essere costretti a fare qualcosa o non farla per un pò di tempo, resteranno l’immagine del calvario di Harvey Weinstein che si trascina in tribunale, del cardinale George Pell assolto e, soprattutto, del Papa e della sua solitudine.

Cristo sacrificato perchè uomo sociale e Francesco, solo, al tempo dei social. Eppure la solitudine è la forma dell’individualità, dalla quale discendono scelte radicali, unicità, eroismo, e che la storia ha variamente rappresentato in figure esemplari tra le quali Davide, il figlio di Iesse.

Forse, allora, vale la pena di riflettere sulla dimensione del tempo di prima, quando la malattia, il coronavirus, non si vedeva e, quindi, neanche la solitudine. Il virus, infatti, squaderna il mondo e accade che i genitori, a causa delle misure di contenimento, scoprono la tossicodipendenza del figlio che prima non vedevano perchè la socialità malata del tempo di prima aveva annebbiato la vista tanto al figlio quanto alla madre e al padre.

C’è un pensiero di Blaise Pascal che può restare impresso nella memoria di un individuo per decenni: “Tutta l’infelicità dell’uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo“. Così scrisse. E lo stesso scienziato e filosofo sapeva pure che “non cerchiamo mai le cose ma la ricerca delle cose“.  C’è in queste parole il mondo attuale, nel quale la propria stanza ritorna ad essere il mondo interiore dei ricordi e degli affetti. Il mondo di fuori ha spento la cam, lo specchio deformato in cui si specchiava e sembra perdere senso, senza comunicazione e comunicazioni. Entra in crisi.

La porno-società è un concetto che non ha a che fare con la vista, il tatto, il piacere e la mercificazione del corpo o che, comunque, non riguarda solo questo. Esso evoca un disastro, dal latino disastrum, ovvero cattiva stella. “Se tutti gli uomini sapessero ciò che dicono gli uni degli altri non vi sarebbero quattro amici al mondo” scrisse Pascal. Nel diciassettesimo secolo non c’era ancòra il messenger.

 

 

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