Resistente come l’acciaio

ph Louis Moncouyoux on Unsplash

L’uomo che ha cambiato il mondo chiedeva di non dirlo. Sapeva che i più non erano pronti. Il Vangelo secondo Marco ce lo racconta magistralmente; il primo, il più breve, il più duro, il più diretto dei Vangeli: rende protagonista il lettore, tende un filo resistente come l’acciaio tra la pagina scritta e chi la legge.

Non è facile trovare grandezza in un re morto sulla croce, ma lo stupore cede presto il posto all’ammirazione. Il mondo antico racconta di un aristocratico che non si comportava come tale, che era uno come noi, e, quindi, induce a guardarsi allo specchio. Fino a trasformare la debolezza dell’essere umano in grandezza e la fragilità in forza.

La fede rende le cose possibili, il divino entra nel quotidiano e resta in mezzo a noi. Quell’uomo sei tu mentre leggi di lui. L’inizio è il punto da cui tutto, poi, procede e priva di senso l’indicazione che qualcosa sta avendo inizio. E inizierebbe anche se tu non dovessi mai leggerlo.

 

 

 

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