Speriamo che sia femmina

foto Palazzo Chigi

Qualcuno ha auspicato che il governo voluto dai partner occidentali, che dovrebbe ripristinare il corretto rapporto tra i pubblici poteri, chiedere (finalmente) rispetto per la funzione della stampa e per l’opinione pubblica nel suo complesso nonchè dignità per il Mezzogiorno, fosse stato guidato da una donna, fatto mai avvenuto nella storia della giovane e vivace democrazia italiana.

È vero, il capo del partito del Nord ha offerto il petto al nemico e ha lasciato che fosse trafitto. Ma, ancora una volta, menzogna e tradimento, cattiveria gratuita e cinismo, aleggiano nell’aria. Insieme con quel persistente e inconfondibile fetore di cadavere. 

Perchè qualcuno non vuole starci, ricordando che la risposta della Lega è sbagliata ma la domanda è giusta? E perchè qualcun altro, fino a pochi mesi fa, seguitava a indicare un partito della borghesia italiana?

Resta irrisolto il nodo dell’identità mortificata dei territori, quello dell’identificazione di quel Unknown Flying Object chiamato Europa. Quello del rapporto tra politica e religione, perchè i simboli, irritualmente ostentati, per carità, ricordano l’ingombrante assenza di un partito dichiaratamente cattolico nel Paese dove ha sede il papato. Ancora, il nodo della rappresentanza e della qualità del personale politico.

E, allora, mai sarebbe potuta essere una donna a uccidere politicamente Salvini. Doveva, infatti, apparire a tutti chiaro che di tradimento e di delitto si trattava. Come dire, ce lo chiede l’Europa. Ma il male è legittimamente parte della politica, almeno da quando Machiavelli isolò la stessa e promosse abbracci e coltellate, ghigni e stai sereno a elementi costitutivi di una scienza.

Comandare è meglio che fottere, dice un proverbio siciliano, un piacere che le donne, in politica, non hanno ancora imparato a provare, fermandosi un passo prima dal suo nucleo oscuro, dagli arcana imperii. Ecco perchè il tempo di un presidente-donna è ancora da venire, e forse non verrà mai. Almeno finchè una nuova stagione politica non comincerà senza quel macabro rituale che ha il suo archetipo nell’orrore di piazzale Loreto.

 

 

 

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