Tendere alla perfezione

Il perfezionamento della società ipotizzato da scienziati e pensatori poco più di un secolo fa, nel mondo post-globale di oggi torna ad essere illusorio quanto trovare la chiave della verità o della felicità. La società occidentale si è frantumata in mille pezzi, dopo essersi specchiata, in quell’ incredibile secolo che è stato il Novecento, in grandi e piccoli schermi. Quando il mondo era diviso in blocchi, tra regno del bene e regno del male, l’ uomo non faticava a trovare la sua unità. Oggi che il mondo è stato unito dalla fuggevolezza del suo destino, l’ uomo è tornato diviso. E dividersi, come dividere, non è mai una buona cosa. Quella fine della storia ipotizzata o solo agognata, la terra promessa del pensiero unico liberalcapitalista, ha ceduto il posto all’ illusione, non solo della fine della povertà ma anche della guerra o dell’odio.  Forse, però, questo confuso momento è quello propizio per cercare una nuova unità della persona umana che è  tendere alla perfezione, sapendo che non si raggiungerà. Ovvero tendere alla mitezza,  “lasciare essere l’ altro per quello che è” che non è rinuncia, ed essere responsabili, laddove responsabilità è sapere a cosa conducono le azioni che si pongono in essere. Ovvero una diversa qualità del coraggio.

 

ph Erik Eastman on Unsplash

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