Un alto rappresentante dello Stato può anche citare l’ autore del Leviatano senza citare il Leviatano. Ma se manca di citare quel terribile mostro che può essere lo Stato quando il tema in discussione è l’ uso dell’ esercito per garantire la sicurezza di una comunità può destare nel cittadino comune – qualora dotato degli strumenti interpretativi adeguati – qualche preoccupazione. Soprattutto quando ad ascoltarlo ci sono studenti del liceo classico, i quali, con tutta probabilità, saranno destinati a proseguire gli studi e diventare parte della classe dirigente italiana. La bugia ha molti volti, è fatta di atti, parole, omissioni, negazione del passato, della storia, dell’ identità. Lo sanno bene i tanti perseguitati, le vittime di abusi, di violenze. La prima fake news risale al peccato originale secondo le Scritture. Papa Francesco sa bene di cosa parla quando lancia il monito sul fenomeno della diffusione di bugie attraverso mezzi di comunicazione sempre più potenti e invasivi. Ma la strada resta quella di tornare piccoli, come i personaggi dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, o come quelle donne e quegli uomini che cercano il successo senza la notorietà. Che proprio a Milano, centrale del cattolicesimo concreto e tollerante, hanno trovato spesso in passato l’ arena ideale per la propria affermazione. Risulta che la capitale morale superi Roma persino in veste di capitale del turismo. Proprio quando la capitale politica del paese si prepara ad accogliere un esercito di parlamentari cooptati. In cerca di quel potere che Vitaliano Brancati nel Bell’ Antonio o Guy de Maupassant in Bel Ami smascherarono per sempre. Chissà se tra questi che pretendono un seggio qualcuno si sia degnato almeno di sfogliare il capolavoro di Thomas Hobbes.
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