Un difficile passaggio

L’ ennesima inchiesta della magistratura penale a carico di un politico neoeletto al parlamento siciliano suscita sgomento e preoccupazione. Il compiacimento che le cose si complichino, che l’ immagine della politica siciliana ne esca, ancora una volta, deturpata, è francamente irresponsabile. Il nodo politica-giustizia resta ben aggrovigliato. Nello Musumeci saprà mantenere nervi saldi, perchè il mandato che ha ricevuto è quello di governare. La sua responsabilità non è nei confronti di chi lo ha sostenuto in campagna elettorale, ma nei confronti di tutti i siciliani. L’ impressione è che siamo in un difficile passaggio. Sulle inchieste giudiziarie crollò la prima repubblica ed esse hanno costantemente condizionato l’ agenda politica della seconda. Ma se un politico oggetto di indagini scabrose viene votato da un numero enorme di persone, se gode di stima e simpatia testimoniate da manifestazioni spontanee e pubbliche, allora, forse, dovremmo chiederci se non sia successo qualcosa di più serio. Se non sia, cioè, andato diffusamente in crisi un rapporto di fiducia tra settori dello Stato e settori della società. Di quella siciliana, certamente. Ma, probabilmente, anche di quella nazionale, di cui la Sicilia ha sempre rappresentato una efficace metafora.

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