La più antica istituzione occidentale ha resistito al tempo e alla storia perchè è corsa incontro all’ uomo abbracciandone la debolezza, il ridicolo, persino la pazzia. Ma la Chiesa cattolica tiene sempre gli occhi rivolti verso il cielo e, lassù, imperscrutabilmente, si muovono parole e immagini alle quali la tecnica permette di penetrare negli occhi e nelle orecchie delle persone. A volte, financo nel cuore. Sempre più giovani, sempre più connessi, chiamati a condividere ogni attimo della loro vita, come da un Lucignolo invisibile, senza sapere che, ogni volta, regalano una parte di se. Felici di perdersi nell’ etere, perchè questa pulsione è antica, è il bisogno di infinito che nella cultura popolare si riduce a quello di certezze come già, decenni fa, sapeva il genio del giornalismo Walter Lippmann. Dal selfie al lifelogging ,in attesa della prossima follia alla quale la Chiesa continuerà a non chiudere la porta. La nobile croce fa spazio accanto a se all’ antenna volgare, che, spesso, deturpa gli spazi urbani oltre che le coscienze. La Chiesa chiede a scrittori, giornalisti e operatori della comunicazione di essere rispettosi della verità e della dignità umana nel raccontare il mondo che li circonda. Facciano pure qualcosa contro le fake news e il cyberbullismo. Ma la tecnologia ci ha sopraffatti, come i torrenti impetuosi di cui parla l’ Antico Testamento.
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