Un nuovo ordine tra mare, cielo e terra

I recinti a Ellis Island, Sala dei Registri (o Grande Sala)

Terra e mare, attori dell’eterna contesa tra gli elementi e di Land und Meer, lo straordinario saggio in forma di racconto scritto da un grande giurista, Carl Schmitt, sono tornati a lottare. E, a complicare le cose, si è aggiunto un altro elemento, il cielo. Nella disfida del Mediterraneo dove lo scambio di merci, oggetti preziosi e culture ha ceduto il posto alla fuga per la sopravvivenza e al mercimonio dei corpi, non sono solo giudici e governanti a duellare né diverse idee della politica, sicurezza contro solidarietà umana, ma due visioni del mondo. Una è quella che lo vede unito dal mare, sempre e comunque, l’altra considera la terra unica sede possibile della civilizzazione. Per questo, si sente l’assenza dell’America e per questo gli Stati Uniti restano il paese indispensabile.

Perchè senza l’America non ci può essere sintesi tra terra e mare. Essa nasce dall’amore prepotente del Nuovo Mondo per colei cui deve tutto, l’Europa della tradizione e della cultura. Ricambiato con tanto ardore che desta stupore. L’America nasce con le traversate oceaniche di chi l’ha edificata materialmente e moralmente e ha il mare nel sangue. Ma il Novecento ha messo in gioco anche il cielo dove, invisibilmente, si scambiano i segni, i suoni e le immagini che riproducono il mondo reale. Quella che si chiamava mente collettiva oggi appare impazzita, come se ogni ascensore sbagliasse piano, ogni semaforo invertisse il colore e le automobili andassero tutte controsenso.

Restituire ordine alle politiche migratorie significa, allora, ripristinare la pace tra mare e terra. Ammettere l’errore di pensare che le autostrade dell’informazione possano sostituire quelle che collegano le coste all’entroterra, gli aeroporti ai centri storici, le città alle città è quanto mai opportuno. Completare le infrastrutture o realizzare quelle che servono, nuove di zecca, significa, infatti, dare alla terra la dignità che merita. Senza sottrarre ambizioni alla tecnica che viaggia alta sopra di noi, sperando che usi la sua forza sapendo che il cielo è il luogo delle cose superumane. E che chi sovrintende alle nuove macchine che regolano l’economia e la comunicazione non si monti la testa.

 

vedi

Continente siciliano

 

 

 

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