Una pistola per il Sud

ph Maria Lysenko on Unsplash

Si ritiene da più parti che la criminalità non sia più al potere, che la mafia non ha vinto, come titola il bel saggio scritto, anni fa, da uno storico e da un giurista. Ciò toglierebbe l’alibi a chi usa e ha usato la mafia contro il Mezzogiorno, a far data almeno da quella pistola sugli spaghetti messa in copertina dalla rivista tedesca Der Spiegel nel 1977.

Il sindaco di Palermo, una delle grandi città del Sud, emblematica dei suoi problemi ma anche delle sue risorse, partendo da questa premessa chiede al governo di aiutare il Sud perchè se dal malato non arriva il medico arriverà lo stregone. Insomma, se non si seguirà la strada maestra dell’aiuto pubblico interverranno forze irregolari, vecchi e nuovi leader sociali, società segrete.

Accade in Cina che il popolo derivi il potere da esse e che esse, quindi, segretamente difendano il popolo. I funzionari insediati negli apparati pubblici che, invece, conservano il potere da tempo immemore, derivano il proprio dalla legge.

Quella occidentale, oggi, è la società della trasparenza ed essa mette in discussione uno dei fondamenti del potere: il segreto. Nel Sud Italia, inoltre, accade che lo Stato non garantisca più capacità tecnica di distribuire risorse e, anche per questo, la ricostruzione post-pandemica ha il volto del Nord.

La politica non premia più i migliori. Sul Corriere della Sera il giurista Sabino Cassese ha, recentemente, citato lo studioso Yuval Noah Harari per spiegare la crisi di sistema cui assistiamo.

Questa pezzo d’Europa, dove si incrociano culture e mondi diversi, resta un enigma che, da sempre, coinvolge i suoi interlorcutori nella sua storia e nelle sue vicende. È dalle sue domande che verrà fuori la risposta che tutti stanno cercando.

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