
La crisi della Chiesa cattolica – comunità pluridimensionale – è parte della crisi del mondo, diventata crisi di tutto il mondo. Il mondo condivide molte cose, molte di più che nel secolo passato, quando ciascuno entrava in crisi nel proprio mondo.
Karol Wojtyla – Santo Giovanni Paolo II – ha avuto, tra le tante doti, la grande capacità di comunicare, di immergersi nel mare mediatico, è stato padrone del mezzo. Tanto da suggerire ad Ersilio Tonini, il cardinale emerito di Ravenna, riconoscendogli analoga attitudine, di andare in tv, usare i mass media.
Qualcuno ebbe modo, agli inizi del secolo, di verificare le qualità di Ersilio Tonini che, in viale della Libertà, citava passaggi della Storia dell’idea d’Europa di Federico Chabod. Accadeva in Sicilia, a Palermo.
A un certo punto, quel sistema di comunicazione, il sistema dell’opinione pubblica mondiale, meccanismo perfettamente funzionante per molti anni, ha subito una torsione che ha, sostanzialmente, denudato Papa Ratzinger.
L’impressione è che siano state messe a nudo le colpe della Chiesa, degli uomini di chiesa e messo a nudo un uomo coltissimo ma soprattutto mite, e la mitezza è lasciare essere l’altro per quello che è, uno dei vertici di purezza e giustizia. Nella nudità del Papa si riconosce la sofferenza cristiana, nella rinuncia la morte come Papa. Ma nella morte come uomo c’è la resurrezione, una certa forte luce e, infatti, Santo Subito è abbastanza condivisibile.
L’impatto mediatico, rivelatosi inefficace, ha lasciato il vuoto sottostante perchè, a suo tempo, furono svuotati i canali di comunicazione tra politica, cultura e religione. Il vuoto non è di sostanza ma è, anch’esso, di comunicazione. L’Europa è il risultato delle connessioni di lettere, arti, idee, musica ed è, allo stesso tempo, un patrimonio di cuore e di ragione (per questo motivo Benedetto XVI è metastorico).
Dubitare della bontà di Papa Francesco non si può. Ma è vero che l’unità di cuore e ragione è l’unità dell’Occidente e, senza quella unità, le cose rischiano di complicarsi. Europa e America non possono che riprendere un cammino comune che ha prodotto tante cose. Alcune di queste sono, da molti, percepite come ingiuste (antiamericanismo) ed è su questo che bisogna mettersi d’accordo.
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