Veri falsi e falsi veri

L’ autorevolissimo New York Times solleva legittimamente il problema delle fake news. Esse evocano quasi sempre la Russia: quel pezzo di mondo che, un tempo, era rigorosamente separato dall’ Occidente che è il regno, non solo geografico, della libertà, dalla verità e – in una visione estrema – persino del bene. Il Partito Democratico, non quello americano, ma quello un pò così di casa nostra, rilancia la questione. I falsi sono il male e i moralizzatori di sempre indossano quella maschera che già fu di quegli antimafiosi di professione  o per diletto che tuonavano contro la mafia, quando mafia era qualunque cosa orribile si facesse o solo si pensasse e buona e giusta qualunque cosa si facesse nel cono d’ombra generato dall’antimafiosità.  Il movimento Cinque Stelle usa spregiudicatamente i nuovi mezzi di comunicazione. Già lo fecero altri quando la televisione contava. Ma un posto d’onore nella tradizione della menzogna, dell’ aggressione morale dell’avversario, della sua delegittimazione cinica e violenta, appartiene a quella parte della sinistra italiana alla quale la Democrazia Cristiana, per timore, consegnò le chiavi del potere ideologico. Ecco perchè quella nebulosa politica che restano i Cinque Stelle verosimilmente ha dei vizi e delle pulsioni deprecabili. Ma è proprio la loro parte peggiore quella che rimanda a una certa cultura politica italiana, a quei veri falsi che hanno paura dei falsi veri.

ph Dan Gold on Unsplash

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